Il Laboratorio permanente per la Pace ha cambiato sede un nuovo spazio per laboratori creativi, occasioni di incontro, ed esperienze intorno a gioco intercultura emolto altro. Aprirà martedì 8 ottobre, potrebbe essere l'occasione buona per dare un'occhiata! Se vi va passate in via E.Calo' 20-24 Firenze (zona via Locchi) dalle 17.
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sabato 28 settembre 2013
giovedì 26 settembre 2013
Assenti ma non scomparsi
Si lo so è quasi un anno che non si postano articoli e un blog dove non si scrive è una scatola vuota, ma le cose da fare sono tante e il problema è il solito: il tempo:
A questo proposito vi metto la copertina di un libro che abbiamo al Labo, uno di quelli che leggeremo al prossimo gruppo di lettura di libri con figure (o picture book o album ecc)
Mi riprometto dunque di lavorare perchè ci sia più tempo, basta allenarsi so che ci posso riuscire! (qualcuno fa un corso su come allungare il tempo?)
A breve nuove notizie, giochi, accadimenti, storie e riflessioni. Attendo contributi per costruire insieme una scatola piena, ma non troppo (che il vuoto serve).

Mi riprometto dunque di lavorare perchè ci sia più tempo, basta allenarsi so che ci posso riuscire! (qualcuno fa un corso su come allungare il tempo?)
A breve nuove notizie, giochi, accadimenti, storie e riflessioni. Attendo contributi per costruire insieme una scatola piena, ma non troppo (che il vuoto serve).
sabato 29 dicembre 2012
La terza dimensione
Costruire in 3D affascina i bambini, sia perchè è una cosa con cui si confrontano meno spesso, sià perchè è sempre un po' magico dare forma a un oggetto concreto che sta in "piedi" e occupa uno spazio.
Trovo interessante ogni tanto proporre laboratori di costruzione in 3D perchè ci permette di attivare una serie di capacità e di movimenti che lavorando sulla bidimensione non si praticano. Oltre naturalmente a mettere in gioco una buona dose di problem solving e di conoscenza delle tecnologie dei materiali e degli strumenti.
Tempo fa al Laboratorio permanente del martedì all'interno del lavoro sugli alberi, di cui ho parlato in un post precedente, ho deciso di costruire degli alberi, all'inizio avevo pensato di usare la tecnica della carta-colla, ma visto il tempo ristretto (1ora e mezza) , abbiamo sperimentato una soluzione diversa utilizzando materiale di recupero cartone di scatola da imballaggio per la base, cartoncino di scatola di cereali per il fusto, e giornale arrotolato per rami, abbiamo costruito questi alberi abbellendoli poi con foglie ritagliate da carta velina colorata.
Post a cura di SC
venerdì 28 dicembre 2012
Folletti in Ludoteca
Il termine folletto identifica una creatura leggendaria tipica della tradizione popolare raffigurato generalmente come un essere piccolo, burlone, agile e sfuggente, capace di volare e di rendersi invisibile.
La figura del folletto sembra aver avuto origine dai Lari, geni familiari della casa. Nel folclore europeo condivide caratteristiche simili con il lutin, il coboldo, il brownie, il puck, il goblin e il leprechaun.
Abita in tane nei boschi soprattutto di conifere o presso le case degli uomini, nei cortili e nei granai.
da WIKIPEDIA
Mi son sempre piaciuti i folletti, mi ricordano la casa di campagna di mio nonno con un grande giardino e grandi alberi, da piccola uno specialmente era il mio preferito, là passavo le ore a giocare, immaginavo anche che nel tronco in basso vicino alle radici vivessero i folletti.
Così son stata proprio contenta in Ludoteca quando Giulia ha avuto questa bella idea nata dal ritrovamento da un sacchetto di pezzetti di lana che qualcuno ci aveva generosamente donato (chissà chi mai sarà stato!?).
E allora riutilizzando anche vecchie calamite sottili di cui abbiamo un sacco pieno da tempo, abbiamo proposto un laboaratorio di costruzione di folletti ballerini pensando che intorno a Natale qualche folletto in giro ci stava proprio bene, giudicate voi il risultato!
post a cura di S.C.
Stelle e...
Abbiamo così allestito dei mobil con vecchie grucce di ferro a illuminare le notti invernali che si affacciavano dalla nostra vetrata.
Antoine De Saint Exupèry, Il Piccolo Principe
Riciclo? .. Perché?
Per
fortuna, in questi anni l’idea di fare laboratori con oggetti di riciclo è diventata
molto diffusa. Ogni scuola, ogni ludoteca, ogni spazio gioco che si rispetti
propone spesso laboratori con materiali semplici di recupero o di
riciclo.
Ma
perché si fa?
La
prima cosa che viene in mente è quella che in questo modo si può offrire ai
nostri bambini un motivo per costruire degli oggetti divertendosi, utilizzando dei materiali che normalmente
andrebbero a ingrossare le montagne di rifiuti. Ci permette di affrontare alcune
tematiche importanti: le 3 R (riuso, riciclo, risparmio.. o come sono?) , la
differenziazione dei rifiuti, il rispetto delle risorse della terra, dell’ambiente,
ecc.
I
motivi che ci spingono come educatori a proporre laboratori di riciclo possono
essere davvero molti,ma
quello che a volte non è chiaro, è che lavorare con materiali di riciclo oltre
ad essere una esperienza molto
divertente e interessante, è significativa anche su molti altri fronti:ad
esempio, mette in moto la creatività, l’inventiva, l’immaginario.
I
bambini producono oggetti che ci sorprendono e che sono assolutamente unici.
Il
giocattolo costruito con un bicchierino di carta appena utilizzato, con un
foglio di giornale, con vestiti vecchi o con pezzi di scatole e contenitori
vari, prende vita attraverso un progetto che mette in moto la capacità di decostruire
il senso della cosa che si ha di fronte immaginando cosa può diventare, trovare le
risorse materiali, strumentali, immaginative per dare vita al progetto che ci è
venuto in mente, fare ipotesi e verificarle, risolvere problemi e superare
limiti, e tutto questo divertendosi un sacco e , spesso, lavorando insieme ad
altri ….. cosa si può chiedere di più???….
post a cura di B.H offmann
domenica 9 dicembre 2012
Una maniera un po' strana...
Sono
ormai 3 anni che il nostro gruppo di educatori sta vivendo una maniera un po’
particolare di fare formazione, o meglio auto-formazione sperimentando
esperienze diverse dai corsi di formazione (senza niente togliere alla validità
di un buon corso..) . Si sono attivati al Laboratorio permanente per la Pace
dei gruppi di ricerca-azione, di laboratorio o studio su argomenti particolari.
In questi gruppi si svolge un lavoro di approfondimento e confronto che tende a valorizzare le
esperienze di ognuno dei partecipanti e utilizzare le risorse dell’esperienza e della
riflessione condivisa. La maggior parte di questi gruppi si avvale della
collaborazione di realtà diverse, in primo luogo il gruppo territoriale del MCE
(Movimento di cooperazione educativa).
Le
attività di ricerca-azione si svolgono anche nelle scuole con gruppi di
insegnanti e la collaborazione di altri soggetti.
I
temi in questi anni sono stati molti, dal gioco al clima aggressivo nelle
classi, dal razzismo alla creatività, dall’insegnamento della storia con uno
sguardo interculturale, alla narrativa per l’infanzia e così via.
I
temi nascono dai bisogni e i desideri che educatori e insegnanti esprimono, e al momento in cui ci sono 5/6 persone che
condividono la voglia di iniziare a lavorare su un argomento il gruppo parte ….
L’obiettivo
è quello di crescere insieme ad altri e sentirsi protagonisti di piccoli ma
efficaci cambiamenti nel nostro modo di
lavorare, ma anche di vivere …
Post
a cura di B.Hoffmann
Un pomeriggio intorno a un tavolo pieno di libri
Al Laboratorio
permanente per la Pace si è svolto il primo incontro del gruppo di studi in
rete con il MCE “Osservatorio
sulla narrativa per l’infanzia”
Il gruppo nasce dalla voglia di approffondire il nostro rapporto di adulti che leggono libri ai bambini, e capire meglio cos'è un libro cosidetto per l'infanzia. Soprattuto ci interessava parlare del libro illustrato. L'osservatorio cioè voleva essere una torretta alta e sbilenca sul mondo delle figure e delle storie che raccontano anche attraverso le figure.
Questo è brevemente quello che è accaduto in quel pomeriggio piovoso.
Abbiamo cominciato sfogliando dei libri che Sandra e Barbara hanno portato da casa e che sono
legati alla loro infanzia. Sono apparsi così sul tavolo una serie di libri molto
diversi tra loro: un libro autoprodotto,
alcune storie classiche illustrate negli anni ‘60 (gli album che accompagnavano i dischi delle famosa serie "A mille ce n'è..."), e il fantastico “ Fiabe e racconti” volume della
mitica enciclopedia “I Quindici”.
Abbiamo fatto alcune riflessioni su come il nostro immaginario si costruisca in molta parte attraverso le immagini che assorbiamo da
piccoli, sulle impressioni e le sensazioni che rimangono in qualche modo
indelebili legate alle immagini o al modo in cui i libri ci sono stati
presentati o raccontati dagli adulti presenti nella nostra infanzia.
Si è
introdotto la differenza tra libro illustrato e album illustrato, cercando di
definire più in particolare che cos’è l’album
illustrato , quali sono le sue caratteristiche particolari: la variabilità dei formati, la
doppia pagina, la forte interdipendenza di testo e immagine, il doppio codice
iconico-testuale.
Si sono guardati come esempi alcuni testi presenti nella
biblioteca del Laboratorio permanente.
“Rosso
micione” di E.Battut,ed Babalibri
“Vorrei avere”
di G.Zoboli e S.Mulazzani,.ed Topipittori
Abbiamo letto integralmente il bellissimo “Nel paese dei mostri selvaggi” di
M.Sendak,ed Babalibri e ci siamo soffermati
nell’analisi del libro, osservando come l’autore utilizzi lo spazio della
pagina come parte integrante della comunicazione narrativa.
Poi, tenendo conto che
la maggior parte delle partecipanti al gruppo lavora con bambini del nido o di
spazi gioco, si sono sviluppate alcune riflessioni sulla modalità di proporre i
libri ai bambini della fascia 0-3 anni, sottolineando anche la versatilità del libro come oggetto
interessante, e della lettura insieme come relazione ludico-affettiva potente.
Abbiamo poi cominciato ad interrogarci e riflettere
sulla nostra idea di infanzia concludendo con la lettura
integrale di “Che cos’è un bambino ?”
di B.Alemagna ed Topipittori
Una bella domanda con cui salutarci.
post a cura di B.Hoffmann e S.Caciagli
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