E' uno spazio fisico un luogo di incontro di infanzia di scambio, ma anche uno spazio emotivo importante in cui si muovono bambini e adulti, persone grandi e piccole. Un luogo "capace" nel senso di ampio accogliente, che respira, ascolta, risuona, gioca attraverso le figure che lo abitano.
In questo luogo accadono molte cose, ultimamente c'è nè stata una in particolare (che ho vissuto solo di riflesso) che ha colpito la mia immaginazione e ho chiesto a Giulia, che lavora/ abita questo spazio con me, di raccontarla . Ecco le sue parole e le sue foto come sono approdate fino a me:
Presso la ludoteca La Mondolfiera nel maggio 2011 ho accompagnato Alessandro Verdecchia, esperto in musicoterapia, nel progetto "L'amplificazione dei segni".
In particolare il segno del Mare è stato sviluppato in molteplici aspetti, dal lasciarsi andare alla duttilità propri dell'elemento acqua.
Il materiale era semplice e di grande suggestione, come una grandissima stoffa blu, da scuotere e vivere sopra e sotto, o teli di nylon leggerissimi come il vento, lieve o potente.

Emozionante nel processo di raccoglimento in sé ed espressione di sé.
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