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venerdì 28 dicembre 2012

Riciclo? .. Perché?




Per fortuna, in questi anni l’idea di fare laboratori con oggetti di riciclo è diventata molto diffusa. Ogni scuola, ogni ludoteca, ogni spazio gioco che si rispetti propone spesso laboratori con materiali semplici di recupero o di riciclo.



Ma perché si fa?

La prima cosa che viene in mente è quella che in questo modo si può offrire ai nostri bambini un motivo per costruire degli oggetti divertendosi,  utilizzando dei materiali che normalmente andrebbero a ingrossare le montagne di rifiuti. Ci permette di affrontare alcune tematiche importanti: le 3 R (riuso, riciclo, risparmio.. o come sono?) , la differenziazione dei rifiuti, il rispetto delle risorse della terra, dell’ambiente, ecc.

I motivi che ci spingono come educatori a proporre laboratori di riciclo possono essere davvero molti,ma quello che a volte non è chiaro, è che lavorare con materiali di riciclo oltre ad essere  una esperienza molto divertente e interessante, è significativa anche su molti altri fronti:ad esempio, mette in moto la creatività, l’inventiva, l’immaginario. 


I bambini producono oggetti che ci sorprendono e che sono assolutamente unici.

Il giocattolo costruito con un bicchierino di carta appena utilizzato, con un foglio di giornale, con vestiti vecchi o con pezzi di scatole e contenitori vari, prende vita attraverso un progetto che mette in moto la capacità di decostruire  il senso della cosa che si ha di fronte  immaginando cosa può diventare, trovare le risorse materiali, strumentali, immaginative per dare vita al progetto che ci è venuto in mente, fare ipotesi e verificarle, risolvere problemi e superare limiti, e tutto questo divertendosi un sacco e , spesso, lavorando insieme ad altri …..  cosa si può chiedere di più???….

post a cura di B.H offmann

domenica 9 dicembre 2012

Una maniera un po' strana...



Sono ormai 3 anni che il nostro gruppo di educatori sta vivendo una maniera un po’ particolare di fare formazione, o meglio auto-formazione sperimentando esperienze diverse dai corsi di formazione (senza niente togliere alla validità di un buon corso..) . Si sono attivati al Laboratorio permanente per la Pace dei gruppi di ricerca-azione, di laboratorio o studio su argomenti particolari. In questi gruppi si svolge un lavoro di approfondimento  e confronto che tende a valorizzare le esperienze di ognuno dei partecipanti e  utilizzare le risorse dell’esperienza e della riflessione condivisa. La maggior parte di questi gruppi si avvale della collaborazione di realtà diverse, in primo luogo il gruppo territoriale del MCE (Movimento di cooperazione educativa).
Le attività di ricerca-azione si svolgono anche nelle scuole con gruppi di insegnanti e la collaborazione di altri soggetti.
I temi in questi anni sono stati molti, dal gioco al clima aggressivo nelle classi, dal razzismo alla creatività, dall’insegnamento della storia con uno sguardo interculturale, alla narrativa per l’infanzia e così via. 

I temi nascono dai bisogni e i desideri che educatori e insegnanti esprimono,  e al momento in cui ci sono 5/6 persone che condividono la voglia di iniziare a lavorare su un argomento il gruppo parte ….

L’obiettivo è quello di crescere insieme ad altri e sentirsi protagonisti di piccoli ma efficaci cambiamenti  nel nostro modo di lavorare, ma anche di vivere …

Post a cura di B.Hoffmann

Un pomeriggio intorno a un tavolo pieno di libri



Al Laboratorio permanente per la Pace si è svolto il primo incontro del gruppo di studi in rete con il MCE “Osservatorio sulla narrativa per l’infanzia

Il gruppo nasce dalla voglia di approffondire il nostro rapporto di adulti che leggono libri ai bambini, e capire meglio cos'è un libro cosidetto per l'infanzia. Soprattuto ci interessava parlare del libro illustrato. L'osservatorio cioè voleva essere una torretta alta e sbilenca sul mondo delle figure e delle storie che raccontano anche attraverso le figure.

Questo è brevemente quello che è accaduto in quel pomeriggio piovoso.


Abbiamo cominciato sfogliando dei libri che Sandra e Barbara hanno portato da casa e che sono legati alla loro infanzia. Sono apparsi così sul tavolo una serie di libri molto diversi tra loro:  un libro autoprodotto, alcune storie classiche illustrate  negli anni ‘60 (gli album che accompagnavano i dischi delle famosa serie "A mille ce n..."), e il fantastico “ Fiabe e racconti”  volume della mitica  enciclopedia “I Quindici”.

 Abbiamo fatto alcune riflessioni su come il nostro immaginario si costruisca in molta parte attraverso le immagini che assorbiamo da piccoli,  sulle impressioni e le sensazioni che rimangono in qualche modo indelebili legate alle immagini o al modo in cui i libri ci sono stati presentati o raccontati dagli adulti presenti nella nostra infanzia

Si è introdotto la differenza tra libro illustrato e album illustrato, cercando di definire più in particolare che cos’è l’album  illustrato , quali sono le sue caratteristiche particolari: la variabilità dei formati, la doppia pagina, la forte interdipendenza di testo e immagine, il doppio codice iconico-testuale. 

Si sono guardati come esempi alcuni testi presenti nella biblioteca del Laboratorio permanente.
Rosso micione” di E.Battut,ed Babalibri
Vorrei avere” di G.Zoboli e S.Mulazzani,.ed Topipittori
 
Abbiamo letto integralmente il bellissimo “Nel paese dei mostri selvaggi” di M.Sendak,ed Babalibri e ci siamo soffermati nell’analisi del libro, osservando come l’autore utilizzi lo spazio della pagina come parte integrante della comunicazione narrativa.

Poi, tenendo conto che la maggior parte delle partecipanti al gruppo lavora con bambini del nido o di spazi gioco, si sono sviluppate alcune riflessioni sulla modalità di proporre i libri ai bambini della fascia 0-3 anni, sottolineando  anche la versatilità del libro come oggetto interessante, e della lettura insieme come relazione ludico-affettiva potente.
 
Abbiamo poi cominciato ad interrogarci e riflettere sulla nostra idea di infanzia  concludendo con la lettura integrale di “Che cos’è un bambino ?” 
di B.Alemagna ed Topipittori
Una bella domanda con cui salutarci.

post a cura di B.Hoffmann e S.Caciagli

sabato 8 dicembre 2012

Alberamente

Una quercia del giardino di Villa Reale di Castello



girornoSaremo alberi di M.Evangelista ed Artebambini
Non so come,  ma alla chiusura estiva ci eravamo ritrovati a lavorare sui giardini in mezzo alla terra ai semi e (dopo un attività presso il magnifico giardino di Villa Reale di Castello) ad abbracciare le vecchie querce. Avevamo anche acquistato vari libri sugli alberi e forse  anche per questo in mezzo all'inverno finalmente arrivato,  abbiamo deciso di proporre ai bambini del Laboratorio di lavorare sull'albero, non in senso fisico! (anche se sarebbe il mio sogno costruire una casa sull'albero), ma sull'immagine, il simbolo, la figura dell'albero.
Così pochi giorni fa ho letto insieme a loro "Saremo alberi" di M.Evangelista abbiamo ossevato insieme le pagine di questo piccolo ma profondo libro e questo è il lavoro che  è cresciuto dalle loro mani.



giovedì 21 giugno 2012

Fiori Fragole e strani ospiti :il giardino della Ludoteca

Quest'anno il nostro angolo di giardino autogestito si è colorato di fiori fragole e piante aromatiche. Coi bambini abbiamo fatto osservazione delle piantine prima di interrarle, notando la differenza delle forme dei colori, degli odori della consistenza al tatto delle foglie. Abbiamo imparato i nomi delle piante e fatto i cartellini.
L'angolo fiorito e profumato ci accompagnato negli ultimi mesi dell'aperura della ludoteca ed è stato più volte occasione di sosta per annaffiare, guardare la crescita e la fioritura, annusare, togliere le erbacce, parlare di ricette e uso delle spezie nelle varie cucine con mamme di diversa provenienza, o stare semplicemente a godersi i colori e le forme-.
Di mattina presto una sorpresa, le nostre fragole avevano attirato fuori dalla tana un piccolo ospite, è stata una bella sorpresa in mezzo alla città trovare questi "coinquilini".
Incredibile quanto riesca a creare un piccolo angolo di terra!!

All'aperto

La primavera arriva e alla Ludoteca si comincia a uscire. I bambini giocano liberi a gruppi in continuo movimento aggregativo, mi sembrano stormi migratori che volano da una parte all'altra del cielo. 
Difficile richiamare l'attenzione ancora meno fermarli! 
Ma dopo un po' di tempo mentre siamo sedute noi grandi al tavolino, arrivano incuriositi. 
Sui tavoli materiali semplici e di recupero, i rotoli della carta igienica, un po' di ritagli di stoffa colorati, del cartoncino di alcune scatole, ...
Ho fatto un esempio e insieme ai bambini studiamo un po' come si fa a costruire il nostro coniglio, poi cominciano loro e dopo un po' qulache coniglietto di primavera appare anche nel nostro giardino. 

C'è tempo poi di tornare a giocare, ovviamente!

venerdì 24 febbraio 2012

TESORI PREZIOSI


In questo periodo dell'anno sto incontrando numerosi bambini per un progetto di educazione ambientale a scuola.Nella parte introduttiva utilizziamo tecniche di narrazione animata, servendosi di un baule ricavato da una scatola di cartone e un tappeto cucito da Lioba chiamato da noi il  "pannomondo". Resto sempre stupita di come sia coinvolgente condividere coi bambini questo gioco con gli oggetti, della magia con cui si crea lo scenario, il paesaggio su cui le parole  e i concetti si appoggiano e crescono, suscitando domande e curiosità. Potenza dell'immaginazione! Peccato che a scuola se ne servano così poco!


"Qualsiasi processo di conoscenza nasce da una domanda, da delle ipotesi fantastiche che poi mano a mano diventano osservazioni, raccolta di dati, verifica scientifica. Un educazione attiva si muove così e coinvolge tutti gli individui che vi partecipano in delle scoperte."
da "Il bambino c'è ma non si vede" di Cecilia Bartoli

domenica 19 febbraio 2012

CREATTIVITA' Una festa al Laboratorio per la Pace

                                                                         
                                                                                     
Prima della chiusura per le vacanze e a conclusione del percorso sulla creatività si è svolta una festa a tema nelle stanze del Laboratorio.I bambini e gli adulti presenti erano invitati a sperimentare tre esercizi per allenare la  capacità creativa,  si poteva esercitare lo sguardo alla sintesi facendo uno "schizzo" a lapis di un qualche modello improvvisato,che prestava la sua faccia affacciandosi dalle cornici di cartone sospese, ricevere in dono una forma da un altra persona e creare un disegno partendo da quell'idea non nostra, o infine disegnare usando le impronte dei nostri polpastrelli.

venerdì 17 febbraio 2012

GIOCARE AUTOPRODOTTO - 1 TWISTER


Una delle cose che più mi piacciono alla Ludoteca La Mondolfiera sono i giochi autoprodotti. Di tendenza evitiamo di riempire  lo spazio di giocattoli, soprattutto evitiamo i giocattoli industriali e combattiamo con forza l’egemonia della plastica. A volte rischiando di sembrare antipatiche decliniamo gentilmente  le offerte di mamme e babbi che arrivano con sacchettate di giochi dismessi ringraziando ma indicando altri che volentieri accetterebbero.
Per noi il gioco è una cosa seria!
 Ed è  più bella  ancora quando il giocattolo se lo fanno i bambini e i grandi insieme partecipando a un percorso, condividendo un tempo e uno spazio e lasciando un dono per tutti quelli che verranno dopo. Così da oggi posterò qualcuno dei nostri giochi autoprodotti, condividono alcune caratteristiche: sono fatti di solito con materiali di recupero, mettono in campo le abilità dei bambini, spesso nascono da una collaborazione con adulti disponibili che mettono in gioco le loro competenze e conoscenze tecniche e la loro voglia di giocare con noi e rendono questo posto un posto molto, ma  molto.... umano!

venerdì 16 dicembre 2011

Facce di cartone

Guardarsi in faccia , riconoscersi  e presentarsi,
la prima volta per dirsi ecco .....
ci siamo.