Al Laboratorio
permanente per la Pace si è svolto il primo incontro del gruppo di studi in
rete con il MCE “Osservatorio
sulla narrativa per l’infanzia”
Il gruppo nasce dalla voglia di approffondire il nostro rapporto di adulti che leggono libri ai bambini, e capire meglio cos'è un libro cosidetto per l'infanzia. Soprattuto ci interessava parlare del libro illustrato. L'osservatorio cioè voleva essere una torretta alta e sbilenca sul mondo delle figure e delle storie che raccontano anche attraverso le figure.
Questo è brevemente quello che è accaduto in quel pomeriggio piovoso.
Abbiamo cominciato sfogliando dei libri che Sandra e Barbara hanno portato da casa e che sono
legati alla loro infanzia. Sono apparsi così sul tavolo una serie di libri molto
diversi tra loro: un libro autoprodotto,
alcune storie classiche illustrate negli anni ‘60 (gli album che accompagnavano i dischi delle famosa serie "A mille ce n'è..."), e il fantastico “ Fiabe e racconti” volume della
mitica enciclopedia “I Quindici”.
Abbiamo fatto alcune riflessioni su come il nostro immaginario si costruisca in molta parte attraverso le immagini che assorbiamo da
piccoli, sulle impressioni e le sensazioni che rimangono in qualche modo
indelebili legate alle immagini o al modo in cui i libri ci sono stati
presentati o raccontati dagli adulti presenti nella nostra infanzia.
Si è
introdotto la differenza tra libro illustrato e album illustrato, cercando di
definire più in particolare che cos’è l’album
illustrato , quali sono le sue caratteristiche particolari: la variabilità dei formati, la
doppia pagina, la forte interdipendenza di testo e immagine, il doppio codice
iconico-testuale.
Si sono guardati come esempi alcuni testi presenti nella
biblioteca del Laboratorio permanente.
“Rosso
micione” di E.Battut,ed Babalibri
“Vorrei avere”
di G.Zoboli e S.Mulazzani,.ed Topipittori
Abbiamo letto integralmente il bellissimo “Nel paese dei mostri selvaggi” di
M.Sendak,ed Babalibri e ci siamo soffermati
nell’analisi del libro, osservando come l’autore utilizzi lo spazio della
pagina come parte integrante della comunicazione narrativa.
Poi, tenendo conto che
la maggior parte delle partecipanti al gruppo lavora con bambini del nido o di
spazi gioco, si sono sviluppate alcune riflessioni sulla modalità di proporre i
libri ai bambini della fascia 0-3 anni, sottolineando anche la versatilità del libro come oggetto
interessante, e della lettura insieme come relazione ludico-affettiva potente.
Abbiamo poi cominciato ad interrogarci e riflettere
sulla nostra idea di infanzia concludendo con la lettura
integrale di “Che cos’è un bambino ?”
di B.Alemagna ed Topipittori
Una bella domanda con cui salutarci.
post a cura di B.Hoffmann e S.Caciagli