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sabato 29 dicembre 2012

La terza dimensione



Costruire in 3D affascina i bambini, sia perchè è una cosa con cui si confrontano meno spesso, sià perchè è sempre un po' magico dare forma a un oggetto concreto che sta in "piedi" e occupa uno spazio. 

Trovo interessante ogni tanto proporre laboratori di costruzione in 3D perchè ci permette di attivare una serie di capacità e di movimenti che lavorando sulla bidimensione non si praticano. Oltre naturalmente a mettere in gioco una buona dose di problem solving e di conoscenza delle tecnologie dei materiali e degli strumenti.
Tempo fa al Laboratorio permanente del martedì all'interno del lavoro sugli alberi, di cui ho parlato in un post precedente, ho deciso di costruire degli alberi, all'inizio avevo pensato di usare la tecnica della carta-colla, ma visto il tempo ristretto (1ora e mezza) , abbiamo sperimentato una soluzione diversa utilizzando materiale di recupero cartone di scatola da imballaggio per la base, cartoncino di scatola di cereali per il fusto, e giornale arrotolato per rami, abbiamo costruito questi alberi abbellendoli poi con foglie ritagliate da carta velina colorata. 


Il lavoro ha impegnato moltissimo i bambini che si sono portati orgogliosi a casa il risultato.

Post a cura di SC

venerdì 28 dicembre 2012

Folletti in Ludoteca



Il termine folletto identifica una creatura leggendaria tipica della tradizione popolare raffigurato generalmente come un essere piccolo, burlone, agile e sfuggente, capace di volare e di rendersi invisibile.
La figura del folletto sembra aver avuto origine dai Lari, geni familiari della casa. Nel folclore europeo condivide caratteristiche simili con il lutin, il coboldo, il brownie, il puck, il goblin e il leprechaun.
Abita in tane nei boschi soprattutto di conifere o presso le case degli uomini, nei cortili e nei granai. 
da WIKIPEDIA 

Mi son sempre piaciuti i folletti, mi ricordano la casa di campagna di mio nonno con un grande giardino e grandi alberi, da piccola uno specialmente era il mio preferito, là passavo le ore a giocare, immaginavo anche che nel tronco in basso vicino alle radici vivessero i folletti. 


Così son stata proprio contenta in Ludoteca quando  Giulia ha avuto questa bella idea nata dal ritrovamento da un sacchetto di pezzetti di lana che qualcuno ci aveva generosamente donato (chissà chi mai sarà stato!?).

E allora riutilizzando anche vecchie calamite sottili di cui abbiamo un sacco pieno da tempo, abbiamo proposto un laboaratorio di costruzione di folletti ballerini pensando che intorno a Natale qualche folletto in giro ci stava proprio bene, giudicate voi il risultato!
 post a cura di S.C.
 

Stelle e...

Per addobbare la Ludoteca nei giorni prima della chiusura abbiamo scelto le stelle costruite in modo semplice con materiali di recupero e proposto insieme la creazione di palline di cartone e fili intrecciati. I più pazienti poi si sono cimentati in lavori di tessitura creando piacevoli momenti di calma intorno al tavolo. 
 



Abbiamo così allestito dei mobil con vecchie grucce di ferro a illuminare le notti invernali che si affacciavano dalla nostra vetrata. 


Un buon anno pieno di stelle a tutti! 

post a cura di SC

po

E mi piace la notte ascoltare le stelle. Sono come cinquecento milioni di sonagli.
Antoine De Saint Exupèry, Il Piccolo Principe

Riciclo? .. Perché?




Per fortuna, in questi anni l’idea di fare laboratori con oggetti di riciclo è diventata molto diffusa. Ogni scuola, ogni ludoteca, ogni spazio gioco che si rispetti propone spesso laboratori con materiali semplici di recupero o di riciclo.



Ma perché si fa?

La prima cosa che viene in mente è quella che in questo modo si può offrire ai nostri bambini un motivo per costruire degli oggetti divertendosi,  utilizzando dei materiali che normalmente andrebbero a ingrossare le montagne di rifiuti. Ci permette di affrontare alcune tematiche importanti: le 3 R (riuso, riciclo, risparmio.. o come sono?) , la differenziazione dei rifiuti, il rispetto delle risorse della terra, dell’ambiente, ecc.

I motivi che ci spingono come educatori a proporre laboratori di riciclo possono essere davvero molti,ma quello che a volte non è chiaro, è che lavorare con materiali di riciclo oltre ad essere  una esperienza molto divertente e interessante, è significativa anche su molti altri fronti:ad esempio, mette in moto la creatività, l’inventiva, l’immaginario. 


I bambini producono oggetti che ci sorprendono e che sono assolutamente unici.

Il giocattolo costruito con un bicchierino di carta appena utilizzato, con un foglio di giornale, con vestiti vecchi o con pezzi di scatole e contenitori vari, prende vita attraverso un progetto che mette in moto la capacità di decostruire  il senso della cosa che si ha di fronte  immaginando cosa può diventare, trovare le risorse materiali, strumentali, immaginative per dare vita al progetto che ci è venuto in mente, fare ipotesi e verificarle, risolvere problemi e superare limiti, e tutto questo divertendosi un sacco e , spesso, lavorando insieme ad altri …..  cosa si può chiedere di più???….

post a cura di B.H offmann

domenica 9 dicembre 2012

Una maniera un po' strana...



Sono ormai 3 anni che il nostro gruppo di educatori sta vivendo una maniera un po’ particolare di fare formazione, o meglio auto-formazione sperimentando esperienze diverse dai corsi di formazione (senza niente togliere alla validità di un buon corso..) . Si sono attivati al Laboratorio permanente per la Pace dei gruppi di ricerca-azione, di laboratorio o studio su argomenti particolari. In questi gruppi si svolge un lavoro di approfondimento  e confronto che tende a valorizzare le esperienze di ognuno dei partecipanti e  utilizzare le risorse dell’esperienza e della riflessione condivisa. La maggior parte di questi gruppi si avvale della collaborazione di realtà diverse, in primo luogo il gruppo territoriale del MCE (Movimento di cooperazione educativa).
Le attività di ricerca-azione si svolgono anche nelle scuole con gruppi di insegnanti e la collaborazione di altri soggetti.
I temi in questi anni sono stati molti, dal gioco al clima aggressivo nelle classi, dal razzismo alla creatività, dall’insegnamento della storia con uno sguardo interculturale, alla narrativa per l’infanzia e così via. 

I temi nascono dai bisogni e i desideri che educatori e insegnanti esprimono,  e al momento in cui ci sono 5/6 persone che condividono la voglia di iniziare a lavorare su un argomento il gruppo parte ….

L’obiettivo è quello di crescere insieme ad altri e sentirsi protagonisti di piccoli ma efficaci cambiamenti  nel nostro modo di lavorare, ma anche di vivere …

Post a cura di B.Hoffmann

Un pomeriggio intorno a un tavolo pieno di libri



Al Laboratorio permanente per la Pace si è svolto il primo incontro del gruppo di studi in rete con il MCE “Osservatorio sulla narrativa per l’infanzia

Il gruppo nasce dalla voglia di approffondire il nostro rapporto di adulti che leggono libri ai bambini, e capire meglio cos'è un libro cosidetto per l'infanzia. Soprattuto ci interessava parlare del libro illustrato. L'osservatorio cioè voleva essere una torretta alta e sbilenca sul mondo delle figure e delle storie che raccontano anche attraverso le figure.

Questo è brevemente quello che è accaduto in quel pomeriggio piovoso.


Abbiamo cominciato sfogliando dei libri che Sandra e Barbara hanno portato da casa e che sono legati alla loro infanzia. Sono apparsi così sul tavolo una serie di libri molto diversi tra loro:  un libro autoprodotto, alcune storie classiche illustrate  negli anni ‘60 (gli album che accompagnavano i dischi delle famosa serie "A mille ce n..."), e il fantastico “ Fiabe e racconti”  volume della mitica  enciclopedia “I Quindici”.

 Abbiamo fatto alcune riflessioni su come il nostro immaginario si costruisca in molta parte attraverso le immagini che assorbiamo da piccoli,  sulle impressioni e le sensazioni che rimangono in qualche modo indelebili legate alle immagini o al modo in cui i libri ci sono stati presentati o raccontati dagli adulti presenti nella nostra infanzia

Si è introdotto la differenza tra libro illustrato e album illustrato, cercando di definire più in particolare che cos’è l’album  illustrato , quali sono le sue caratteristiche particolari: la variabilità dei formati, la doppia pagina, la forte interdipendenza di testo e immagine, il doppio codice iconico-testuale. 

Si sono guardati come esempi alcuni testi presenti nella biblioteca del Laboratorio permanente.
Rosso micione” di E.Battut,ed Babalibri
Vorrei avere” di G.Zoboli e S.Mulazzani,.ed Topipittori
 
Abbiamo letto integralmente il bellissimo “Nel paese dei mostri selvaggi” di M.Sendak,ed Babalibri e ci siamo soffermati nell’analisi del libro, osservando come l’autore utilizzi lo spazio della pagina come parte integrante della comunicazione narrativa.

Poi, tenendo conto che la maggior parte delle partecipanti al gruppo lavora con bambini del nido o di spazi gioco, si sono sviluppate alcune riflessioni sulla modalità di proporre i libri ai bambini della fascia 0-3 anni, sottolineando  anche la versatilità del libro come oggetto interessante, e della lettura insieme come relazione ludico-affettiva potente.
 
Abbiamo poi cominciato ad interrogarci e riflettere sulla nostra idea di infanzia  concludendo con la lettura integrale di “Che cos’è un bambino ?” 
di B.Alemagna ed Topipittori
Una bella domanda con cui salutarci.

post a cura di B.Hoffmann e S.Caciagli