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mercoledì 30 settembre 2015

Ancora col corpo....quando il corpo fa ombra



La luce e l’ombra sono una costante del nostro vivere quotidiano. 
L’alternarsi tra il  giorno e la notte, il gioco del sole nelle giornate estive,
 le ombre lunghe dell’autunno, quelle nitide dei cortile nei caldi pomeriggi di agosto

 e poi la piccola lampada accesa vicino al letto che da piccoli cipermetteva di giocare e far apparire coise meravigliose sul muro bianco.... sono tutte esperienze reali che ci accompagnano nel tempo, un tempo quotidiano di cui abbiamo un esperienza concreta


Eppure la scoperta dell’ombra e del gioco che permette di fare ha il sapore della magia,  una cosa allo stesso tempo banale e fantastica.

Con questi incontri siamo andati alla scoperta di questo mondo in cui il bianco e nero invece di essere noiosi  si scoprono in tutta la loro infinita potenzialità. 


Creando mondi nuovi e trasfigurando in meravigliose entità gli oggetti di tutti i giorni. 

Attraverso il gioco dell’ombra si possono creare così infinite storie.

Un percorso del Labo



Costruire giocattoli è sempre stato un uso dei bambini di tutto il mondo.

Col tempo però la nostra società occidentale e consumistica ha perso questa preziosa abitudine. 

L’uso del giocattolo autocostruito si è però mantenuto in molte zone del mondo ed è uno stimolo utile per far conoscere ai bambini sia giochi di altre tradizioni, sia il divertimento e la soddisfazione di costruire da sè il proprio giocattolo.





In questi incontri abbiamo focalizzato l’attenzione sui tavolieri che sono tipologie di giochi diffusi in tutto il mondo, che permettono anche di raffrontare i vari modi di giocare e di riflettere su come i giochi uniscano le culture più diverse.






La possibilità inoltre di utilizzare per la costruzione materiali di recupero ci fa riflettere e mostrare ai bambini stili di vita differerenti e più sostenibili.

Con lo spazio e con il corpo

In questi giorni di assenza sono accadute molte cose il lavoro è sospeso ma la riflessione no spero di riuscire a condividere di più su queste pagine, seguire suggestioni e pensieri.





Per ora dopo tanto silenzio voglio cominciare piano proponendovi un pensiero su come l'ambiente influisce sul nostro stare in relazione. E, dato che l'educazione passa dalla relazione, l'ambiente influenza moltissimo anche il nostro lavoro di educatori.




Gli spazi deputati all'educazione, appunto, spesso chiusi e angusti non facilitano la relazione tra le persone perchè rendono difficile la relazione con lo spazio...come faccio a cooperare bene in un aula dove se voglio alzarmi per raggiungere il compagno o l'insegnante devo fare le contorsioni?



Al contrario dove ci capita di avere spazi belli e comodi il nostro corpo e lo  spazio che abita interagiscono a favore della relazione educante creando momenti di senso.